Milano, Dicembre 2016
Presto al via percorsi formativi per diventare Progettista sistemico e Tecnologo delle costruzioni
Diventare progettista sistemico e tecnologo delle costruzioni tramite un percorso con Ordini e Collegi di pertinenza e seguendo un apposito corso di studi universitario. Sono queste le due novità lanciate sabato 28 novembre da Mario Verduci, Segretario generale di Federcomated (la Federazione dei commercianti di materiali edili che fa capo a Confcommercio) e AD di Sercomated (la società di servizi della Federazione) nel corso dell’incontro promosso da Ascomed, Federcomated e Confcommercio, svoltosi a Palazzo Castiglioni a Milano, dal titolo “Scenari distributivi, ricostruiamo e riqualifichiamo il patrimonio edilizio italiano”. Al tavolo grandi nomi quali il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il numero uno di Confcommercio Carlo Sangalli, quello di ANCE Claudio De Albertis, Leopoldo Freyrie presidente del Collegio nazionale degli architetti e il vice ministro dei Trasporti Roberto Nencini.
«Nel breve periodo – ha annunciato Verduci – attiveremo alleanze con Ordini e Collegi affinché, attraverso crediti formativi, i professionisti che già operano nel settore possano specializzarsi e acquisire le nuove competenze. Inoltre, metteremo in atto tutte le azioni necessarie affinché vengano introdotti nei programmi universitari di Architettura e di Ingegneria civile corsi di studi per specializzarsi in queste due nuove funzioni».
Due profili formativi che possono trovare grandi sbocchi nel mercato del lavoro per il presente e il futuro. Sono infatti 10.000 i posti di lavoro disponibili nel settore della rivendita di materiali edili per architetti, geometri e ingegneri che si specializzeranno nei sistemi costruttivi per il risanamento degli edifici e il loro efficientamento. Questi i dati che Verduci ha reso noto durante il Festival delle Professioni di Trento lo scorso ottobre, da dove Sercomated ha voluto lanciare in anteprima nazionale le due nuove figure professionali.
Per consolidare la ripresa la filiera edile ha bisogno di nuove competenze, di nuove figure professionali come appunto:
• il progettista sistemico, in grado di mettere a sistema le esigenze di programmazione del cantiere (tempi, materiali e metodi/tecniche di lavoro), in grado di rassicurare il cliente finale e offrire consulenza prevendita alle imprese artigiane per ridurre la consulenza post vendita
• il tecnologo delle costruzioni, le cui competenze sono focalizzate sulla riqualificazione degli immobili, proponendo soluzioni nouve che gli artigiani non conoscono, ma che con informazioni adeguate sono in grado di implementare.
Tutto questo in sinergia anche con le principali realtà della filiera, come ANCE (Associazione nazionale costruttori edili) e Federcostruzioni.
«Le due figure identificate corrispondono a due sbocchi diversi e a mobilità diverse – ha spiegato il presidente di Sercomated Luca Berardo -. Questi due profili sono già presenti all’estero, in particolare in Francia e in Germania, dove il loro nuovo contributo ha già dato segni significativi di trasformazione e accrescimento del mercato».
Gabriele Nicoli, che rappresenta il mondo della produzione italiana in Sercomated ed è AD della filiale italiana della multinazionale tedesca Dörken, sottolinea: «Il progettista è la quinta P del marketing e la rivendita di materiali edili è il BIM (Building Information Modeling) fisico, che va a supportare il BIM virtuale nell’ottica di un’amplificazione delle conoscenze dei sistemi costruttivi e dei prodotti disponibili».
Oggi la progettazione non è sufficientemente preparata alle richieste del mercato: «Ci sono una serie di opportunità, dalla salvaguardia del territorio all’aumento delle performance degli edifici, dalla DOP (dichiarazione di prestazione che tutti i materiali da costruzione devono avere ma che in pochissimi ancora sanno cosa sia) alla resistenza sismica, che richiedono a gran voce una nuova figura professionale. Ristrutturare un edificio e dover rispondere ai vari regolamenti – ha proseguito Nicoli - richiede una conoscenza dei prodotti altissima, ma sono talmente tanti che è difficile. A dire il vero, i prodotti estetici vengono prescritti in modo perfetto e c’è molta attenzione e informazione da parte dei prescrittori, mentre questo non avviene per i prodotti non in vista, spesso inseriti nella progettazione dell’edificio facendo un copia incolla delle voci di capitolato delle Camere di Commercio locali. Le due nuove figure professionali che proponiamo oggi sono fondamentali per promuovere materiali e sistemi utili a migliorare qualitativamente la salubrità, il comfort e la qualità dell’abitare».