Federcomated

Milano, Giugno 2012

Investire nella formazione. Vantaggi e benefici per lo sviluppo aziendale

Oggi quasi tutti i comparti della produzione industriale e dei servizi a essa collegati, salvo rare eccezioni, sono in forte difficoltà. Il declino delle vendite a causa della crisi è il dato più evidente che è sotto gli occhi di chiunque, anche dell’Uds, il così detto “uomo della strada”, curioso personaggio al centro di un capitolo di uno dei libri che ho scritto a riguardo della distribuzione edile. (Mercanti o distributori, edito da Tecniche Nuove; ndr).

La diminuzione delle vendite, in apparenza, sembra dunque dovuta a un cambiamento esterno avvenuto nel mercato. Tuttavia, è pur vero che vi siano stati dei cambiamenti interni alle imprese, seppur non percepiti immediatamente dagli stessi attori che li hanno provocati.

Come possiamo classificare meglio questi cambiamenti? Erano prevedibili o non prevedibili? Sono controllabili o incontrollabili? Il calo delle vendite sta mettendo in discussione il modo di interagire delle aziende con il proprio ambiente, con il mercato?

Si tratta di un cambiamento reversibile, oppure si sta manifestando come problema strutturale del sistema che ci spinge a riconsiderare le interrelazioni economiche così come fino a oggi le abbiamo percepite ed affrontate?
È importante classificare il cambiamento attuale, proprio grazie al giudizio che assegniamo alla sua temporanea presenza e al suo grado di reversibilità.

La fase “congiunturale” di un’azienda, può essere affrontata e temporalmente modificata in modo favorevole, nonostante i rovesci del mercato? Eccome! La riprova di quello che affermo, deriva dal fatto che la crisi manifestatasi in maniera devastante nelle economie di molti paesi del mondo dalla fine del 2008, ha toccato aziende virtuose ma anche aziende che già in precedenza avevano mostrato pesanti difficoltà di adattamento ai cambiamenti dei bisogni dei loro clienti e del loro mercato.