Federcomated

, Marzo 2012

Questioni ambientali al centro

Il 27 gennaio si è tenuta l’Assemblea generale dei commercianti edili dell’Unione Commercio Turismo Servizi Alto Adige.

Bernhard Hilpold, delegato Federcomated nella Commissione Energia di Confcommercio – Imprese per l’Italia nonché presidente del gruppo altoatesino, ha introdotto l’evento che ha registrato una consistente presenza dei distributori e di professionisti e tecnici del settore.

Prima di passare la parola ai relatori, Hilpold ha ricordato le numerose iniziative attivate l’anno precedente dall’Ascomed di Bolzano, fra cui: - il tavolo comune sulle linee guida nell’edilizia in Alto Adige, fra le organizzazioni di industriali, imprese edili e artigiane, numerosi tecnici e operatori del settore, che si sono dati importanti obiettivi fra cui la revisione del prezziario, con la proposta di trasferire quest’ultimo nelle competenze della Camera di Commercio di Bolzano; - l’attivazione di una scuola di formazione per i dipendenti delle imprese di distribuzione edile associate, composta da un corso base e uno avanzato, con insegnamenti di elevato livello professionale; - l’accordo siglato fra Ascomed e Fiera Bolzano spa per la promozione in ambito locale e nazionale della Fiera Internazionale Klimahouse.

I saluti all’assemblea sono giunti dal direttore dell’Unione, Dieter Steger, che ha auspicato una crescente autonomia dallo stato centrale da parte delle realtà regionali allo scopo di promuovere azioni mirate a contrasto dell’attuale congiuntura, e dal presidente Federcomated, Giuseppe Freri, che ha ricordato l’impegno della Federazione su diversi fronti, fra cui quello della sostenibilità del costruito.


C’è luce in fondo al tunnel?
La prima delle due relazioni in programma è stata illustrata da Stefan Perini, dell’Istituto di Ricerca Economica della Camera di Commercio di Bolzano: «Il settore è formato da operatori molto differenti fra loro: in Alto Adige le imprese della distribuzione edile sono circa 40.
Il mercato è fortemente focalizzato sul territorio: solo il 10% dei prodotti da costruzione raggiunge il resto dell’Italia o gli stati esteri, mentre le imprese edili si approvvigionano per il 50% dai distributori locali, per il 30% da altri fornitori italiani e per il 20% dall’estero. Anche i fatturati si formano prevalentemente sul territorio (76%) e, nonostante si assista a un calo generalizzato delle commesse edilizie, le perdite non sono eccessive (il 2010 è stato addirittura migliore del 2009) e non si sono registrate significative perdite di posti di lavoro.

Solo la ristrutturazione in ambito residenziale registra una lieve controtendenza, ma la strada rimane in salita anche per il 2012.
Le imprese altoatesine della distribuzione risultano relativamente in salute, grazie all’elevata capitalizzazione, e hanno buone probabilità di superare l’attuale fase di crisi, nonostante il problema del credito risulti anche qui molto sentito. Il segreto dell’attuale tenuta delle aziende del commercio di materiali edili è nella ricapitalizzazione che molte di esse hanno compiuto tra il 2004 e il 2008.

Su cosa bisogna lavorare? Un primo passo consiste nello stimolare le istituzioni a dare seguito ai programmi di sostegno alle attività di recupero edilizio dell’esistente, enfatizzando soprattutto la componente del risparmio e dell’efficienza energetica che costituisce un ambito estremamente vitale nonostante la crisi economica.
La qualità dell’offerta è fondamentale: bisogna puntare su materiali e prodotti di rango e continuare la strada già intrapresa della formazione professionale e dello sviluppo di competenze specialistiche, indispensabili per poter offrire una consulenza anche per quanto attiene gli aspetti finanziari della costruzione. Sarà inoltre necessario essere selettivi non solo nei confronti dei fornitori ma anche della propria clientela e, parallelamente, creare una maggiore integrazione verticale e orizzontale nelle reti d’impresa, creando strutture collettive come i consorzi per utilizzare al meglio le opportunità a disposizione».


Efficienza energetica.
Dall’involucro all'impiantistica

Norbert Klammsteiner della società di progettazione Energytech Ingenieure ha affrontato le principali problematiche connesse alla costruzione energeticamente consapevole: «Quando si opera in ambito edile è necessario porsi obiettivi di lunga scadenza poiché quello che costruiamo oggi sarà utilizzato per decenni. Una corretta selezione dei materiali di costruzione è il primo passo verso l’efficienza energetica poiché permette all’edificio di ridurre i propri costi e la dipendenza dagli impianti termici: il 90% delle dispersioni di un edificio avviene infatti attraverso l’involucro.

Già oggi siamo in grado di costruire edifici che consumano molto meno rispetto a solo una decina di anni fa, quando ha iniziato ad affermarsi il protocollo Casaclima, e dobbiamo avere sempre ben presente che l’orizzonte normativo a livello europeo è indirizzato verso edifici a consumo energetico minimo, prossimo allo zero. Questo obiettivo, che dovrà essere raggiunto entro pochi anni, presuppone un’elevata integrazione fra gli aspetti architettonici, tecnologici e impiantistici, che passa attraverso l’uso di materiali adatti, caso per caso, a minimizzare la domanda energetica. Questo significa che chi progetta e chi costruisce, anche in interventi di riqualificazione dell’esistente, dovrà essere sempre più attento agli aspetti alla fisica-tecnica dei prodotti edilizi, perciò il ruolo che possono svolgere gli imprenditori della distribuzione edile acquista una grande importanza rispetto a un mercato sempre più attento ai temi dell’ecologia e dell’economia. Le imprese della distribuzione si trovano al centro del flusso di informazioni relative ai prodotti che interessa l’industria, i progettisti, le imprese e il pubblico: gli edifici a impatto zero sono un’occasione da non perdere».

A conclusione dell’evento, il segretario generale di Federcomated, Mario Verduci ha presentato pubblicamente per la prima volta il recente accordo fra Federcomated ed Enel Distribuzione relativo ai cosiddetti “certificati bianchi”: «Federcomated è la prima organizzazione di settore in Italia che dà la possibilità ai propri associati di partecipare attivamente ai risultati di efficienza energetica ottenuti dall’uso dei propri prodotti nel settore della ristrutturazione degli edifici esistenti. Sarà sufficiente raccogliere le informazioni relative alle opere realizzate dai clienti in ambito residenziale e terziario, con interventi di sostituzione dei serramenti e di posa in opera di cappotti termici, invernali ed estivi.

Si tratta di un ulteriore strumento al servizio delle imprese della distribuzione, per qualificare la propria offerta e per presentarsi al mercato con un’immagine orientata verso i temi della sostenibilità.

Il progetto sarà ampiamente pubblicizzato nel corso di eventi pubblici e su internet, allo scopo di raggiungere la più ampia diffusione a livello nazionale».


(Articolo tratto da "Il Commercio Edile" n. 03 Marzo 2012)