Federcomated

, Ottobre 2011

Regole chiare e valide per tutti

«L’economia nazionale in generale e il mercato dell’edilizia, in particolare la distribuzione dei materiali da costruzione, sono ancora in grave difficoltà. Negli scorsi mesi e anche oggi, tutte le principali organizzazioni che rappresentano l’imprenditoria italiana e i tavoli di confronto aperti su diversi fronti segnalano questa situazione estremamente preoccupante.

Non è in discussione la volontà degli imprenditori di affrontare la crisi: ciascuno di noi, secondo le proprie possibilità e opportunità, lavora da tempo in questa direzione. Il vero problema è l’inerzia di una classe politica troppo occupata con i propri giochi di potere, che trascura le reali necessità di un Paese che ha bisogno non solo di un segnale forte e chiaro, ma anche di provvedimenti e azioni incisive.

Diversamente la situazione, secondo i principali enti di studio e ricerca del mercato, è destinata a peggiorare: le infrastrutture necessarie per riattivare l’economia sono al palo; il mondo dell’edilizia stenta a intraprendere nuove realizzazioni; l’unica opportunità rimasta, quella della ristrutturazione dell’esistente, è stata colpita dall’ultima manovra finanziaria di un governo che non vuole ridurre la spesa pubblica e, di conseguenza, recupera sulle agevolazioni fiscali che finora hanno rappresentato l’unico strumento di sopravvivenza per il settore.


Federcomated continua a fare la propria parte sostenendo l’iniziativa di legge per rinnovare il mercato, per la certezza delle regole e per la massima trasparenza, anche unendo le proprie forze a quelle di altre organizzazioni di rappresentanza. Questo enorme sforzo, che da sempre la Federazione compie per tutelare la categoria, non è però sufficiente se non trova la volontà di ascolto e l’impegno degli interlocutori politici e istituzionali.

Stante questo quadro generale - che non è frutto di interpretazioni pessimistiche di parte ma, anzi, scaturisce da una profonda conoscenza dello stato delle cose - bene ha fatto il nostro presidente confederale Carlo Sangalli lo scorso 3 giugno a chiedere con forza alla politica e al Governo di smetterla di «tirare a campare». Purtroppo, invece, la recente manovra economica racconta tutt’altra storia e, per stessa ammissione di coloro che l’hanno concepita, contiene addirittura degli errori. Ora, in questa situazione, mi chiedo se sia corretto, per un ministro del Governo, fare di queste affermazioni e continuare a restare al suo posto quando, in realtà, le sue parole smascherano l’incompetenza e, perciò, le responsabilità della politica nella crisi che stiamo vivendo.

L’ho detto più volte e l’ho ribadito anche ai nostri colleghi in occasione del Convegno Ufemat a Copenhagen: la nostra voce deve alzarsi non solo per protestare ma, anche e soprattutto, per proporre. Abbiamo la necessità di poter restare nel mercato con regole chiare, senza che le inefficienze e l’incompetenza di chi ci governa renda i redditi degli operatori onesti un bacino dal quale prelevare denaro quando serve.

Vogliamo una politica seria fatta da persone competenti. Vogliamo che i debitori paghino i propri debiti, prima fra tutte la Pubblica amministrazione, per rimettere in moto l’economia. Vogliamo che lo Stato scovi i grandi e piccoli evasori fiscali, ripulendo il mercato da chi non rispetta la legge compromettendo il bene comune».