, Settembre 2011
Insieme per vincere le sfide del mercato
Dallo scorso maggio la federazione è ufficialmente associata a Federcostruzioni.
Mario Verduci, segretario generale di Federcomated spiega le motivazioni della scelta e i vantaggi che questa apporterà alle imprese della distribuzione edile.
«La filiera, intesa dal momento della produzione della materia prima al momento del godimento del bene casa, segue un processo economico produttivo abbastanza uniforme, quindi i comportamenti devono essere indirizzati alla creazione del valore finale del prodotto, del manufatto inteso come casa, ovvero come bene strutturale (strada ponte o altra opera pubblica di questa natura) o intesa come costruzione civile per impianti produttivi o commerciali, come negozi, eccetera.
L’obiettivo di Federcostruzioni è di dare una visione di insieme sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista tecnico e finanziario al manufatto costruttivo.
Sulla base di questo ragionamento, è interesse di tutte le parti che compongono la filiera delle costruzioni agire nella direzione di valorizzare al massimo la propria funzione produttiva.
Creare valore finale e stabilire anche una equa ripartizione del valore finale stesso. In base a questi principi si è costituita Federcostruzioni, un’associazione di associazioni che tengono a valorizzare al massimo livello possibile il manufatto edile. Ciò ovviamente anche nei confronti dell’elemento decisorio, perché la costruzione ha un impatto rilevante sul governo del territorio quindi, l’azione dei vari attori che contribuiscono al processo produttivo deve confrontarsi con l’autorità pubblica che concede l’uso degli spazi o del territorio in maniera uniforme e non quando ci si muove in ordine sparso».
Questa scelta quali vantaggi porterà al mercato della distribuzione edile e agli altri vostri possibili interlocutori? «Certamente questa idea di coagulare gli interessi in una centrale di rappresentanza favorisce il dialogo con la pubblica amministrazione, semplifica le procedure e agevola gli scambi, quindi mantiene sicuramente il settore in una condizione di effi cienza e di economicità che è più facile realizzare avendo un linguaggio e un interesse comune che andare ognuno per suo conto.
Ciò vale con tutti, produttori di materiali, progettisti, utenti e tutti coloro che intervengono nel processo edilizio.
La semplificazione del dialogo o la vicinanza degli interessi rende gli interlocutori più malleabili, più disponibili a dare un contenuto e un apporto nella direzione della creazione del valore che rappresenta l’intento comune di tutti gli attori. Vogliamo che il prodotto edile sia un prodotto fruibile a un costo accessibile e che, comunque, ognuno abbia da ricavare dal proprio impegno e dai propri investimenti quello che gli compete senza alcuna forma di speculazione o di distorsione. Ciò detto in un panorama magmatico in continua evoluzione.
Sostanzialmente assistiamo a una grande trasformazione, dalla nuova costruzione, alla riqualificazione, alla ristrutturazione e in funzione di questo cambiamento cresce significativamente il ruolo della distribuzione edile che svolge un’attività di supplenza, di consulenza tecnica, di assiemaggio di materiali, di innalzamento della qualità del prodotto e della migliore combinazione possibile qualità-prezzo che si può rappresentare all’utenza.
Possibilità prevalentemente offerta dalla committenza privata la quale vuole scegliere direttamente e personalmente i materiali che poi affida alla messa in opera da parte delle imprese soprattutto piccole».
Mario Verduci, segretario generale di Federcomated spiega le motivazioni della scelta e i vantaggi che questa apporterà alle imprese della distribuzione edile.
«La filiera, intesa dal momento della produzione della materia prima al momento del godimento del bene casa, segue un processo economico produttivo abbastanza uniforme, quindi i comportamenti devono essere indirizzati alla creazione del valore finale del prodotto, del manufatto inteso come casa, ovvero come bene strutturale (strada ponte o altra opera pubblica di questa natura) o intesa come costruzione civile per impianti produttivi o commerciali, come negozi, eccetera.
L’obiettivo di Federcostruzioni è di dare una visione di insieme sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista tecnico e finanziario al manufatto costruttivo.
Sulla base di questo ragionamento, è interesse di tutte le parti che compongono la filiera delle costruzioni agire nella direzione di valorizzare al massimo la propria funzione produttiva.
Creare valore finale e stabilire anche una equa ripartizione del valore finale stesso. In base a questi principi si è costituita Federcostruzioni, un’associazione di associazioni che tengono a valorizzare al massimo livello possibile il manufatto edile. Ciò ovviamente anche nei confronti dell’elemento decisorio, perché la costruzione ha un impatto rilevante sul governo del territorio quindi, l’azione dei vari attori che contribuiscono al processo produttivo deve confrontarsi con l’autorità pubblica che concede l’uso degli spazi o del territorio in maniera uniforme e non quando ci si muove in ordine sparso».
Questa scelta quali vantaggi porterà al mercato della distribuzione edile e agli altri vostri possibili interlocutori? «Certamente questa idea di coagulare gli interessi in una centrale di rappresentanza favorisce il dialogo con la pubblica amministrazione, semplifica le procedure e agevola gli scambi, quindi mantiene sicuramente il settore in una condizione di effi cienza e di economicità che è più facile realizzare avendo un linguaggio e un interesse comune che andare ognuno per suo conto.
Ciò vale con tutti, produttori di materiali, progettisti, utenti e tutti coloro che intervengono nel processo edilizio.
La semplificazione del dialogo o la vicinanza degli interessi rende gli interlocutori più malleabili, più disponibili a dare un contenuto e un apporto nella direzione della creazione del valore che rappresenta l’intento comune di tutti gli attori. Vogliamo che il prodotto edile sia un prodotto fruibile a un costo accessibile e che, comunque, ognuno abbia da ricavare dal proprio impegno e dai propri investimenti quello che gli compete senza alcuna forma di speculazione o di distorsione. Ciò detto in un panorama magmatico in continua evoluzione.
Sostanzialmente assistiamo a una grande trasformazione, dalla nuova costruzione, alla riqualificazione, alla ristrutturazione e in funzione di questo cambiamento cresce significativamente il ruolo della distribuzione edile che svolge un’attività di supplenza, di consulenza tecnica, di assiemaggio di materiali, di innalzamento della qualità del prodotto e della migliore combinazione possibile qualità-prezzo che si può rappresentare all’utenza.
Possibilità prevalentemente offerta dalla committenza privata la quale vuole scegliere direttamente e personalmente i materiali che poi affida alla messa in opera da parte delle imprese soprattutto piccole».