Federcomated

, luglio 2011

Largo ai giovani

«Nei nostri punti vendita e nelle nostre aziende, come anche in ambito associativo, il tema del ricambio generazionale dovrebbe sempre risultare centrale, all’ordine del giorno.
Viviamo in un Paese nel quale molte potenziali eccellenze e molte energie positive restano inespresse o frustrate a causa di una concezione troppo chiusa dei nostri orizzonti.
Per molti imprenditori della distribuzione, la propria attività è qualcosa di esclusivo, nel senso che assorbe gran parte del tempo e delle forze escludendo tutto il resto, anche la necessaria progettualità indirizzata al futuro.
Non è mia intenzione criticare qualcuno in particolare: sappiamo tutti che la passione e l’impegno sono un tratto caratteristico della nostra categoria.

Ciò nonostante, ogni tanto è opportuno provare a immaginare cosa potrebbe essere la nostra azienda senza di noi: ci troveremo davanti i volti di coloro che raccoglieranno il nostro testimone.
Il ricambio generazionale è oggetto di interessanti studi sociologici e l’Ascomedil di Roma l’ha posto al centro del suo recente convegno annuale (un approfondimento sul convegno è pubblicato da pagina 90).
Non si tratta solo di un passaggio di consegne ma di un vera e propria trasformazione culturale, che interessa fin da oggi le modalità attraverso le quali le nuove generazioni vivono il loro ruolo in azienda, spesso proponendo novità e cambiamenti, offrendo un punto di vista alternativo sull’organizzazione e la gestione delle attività, creando un’opportunità di business o di comunicazione che non avevamo preso in considerazione.
Si tratta di contributi preziosi, che nascono dalla naturale propensione verso il futuro che distingue le nuove leve.
Ebbene, ritengo che proprio la cosiddetta “vecchia guardia” dovrebbe trovare motivazioni positive in questa direzione, valorizzare questa voglia di innovare e dare l’esempio, appropriandosi al contempo di quei codici di comportamento capaci di minimizzare l’impatto dell’emotività nelle scelte aziendali, per aprirsi alle novità e al cambiamento.
Il futuro è nelle mani delle nuove generazioni, nelle nostre famiglie come nelle nostre imprese, nel sociale come nella politica, nelle istituzioni e nelle organizzazioni di rappresentanza.
Per queste ragioni prendo personalmente l’impegno a tenere sempre ben presente questo tema e mi auguro che i miei colleghi imprenditori facciano altrettanto, guardando al domani con rinnovata fiducia»